Domenica 2 febbraio 2025 è una data destinata ad entrare nella storia della NBA: i Mavericks hanno deciso di cedere Luka Dončić, Maxi Kleber e Markieff Morris ai Los Angeles Lakers in cambio di Anthony Davis e una prima scelta al draft del 2029. Apparentemente, nessuno dei giocatori coinvolti, nemmeno LeBron James, sapeva cosa stesse succedendo fino a quando l’accordo non è stato formalizzato.
La notizia ha sconvolto giocatori e addetti ai lavori in tutta la lega, dato che Dončić era considerato uno dei giocatori intoccabili. Entrambe le squadre sembrano soddisfatte dell’affare, ma è chiaro che a uscirne meglio siano i Lakers, che hanno trovato il volto della loro franchigia per il prossimo decennio in Luka Dončić. A soli 25 anni, Dončić è considerato uno dei migliori 5 giocatori della NBA, e lo scorso anno ha raggiunto le finali, dove i Mavericks hanno perso il titolo contro i Boston Celtics.
I Mavericks, d’altro canto, pensano di avere maggiori possibilità di lottare per il titolo quest’anno con il versatile Anthony Davis. Insieme a Kyrie Irving, Davis comporrà infatti una coppia di alto livello a Dallas, con il vantaggio che finalmente potrà giocare nel suo ruolo naturale di ala grande, anziché come centro, posizione che gli è stata spesso negata ai Lakers.
Questo è il grande interrogativo che si stanno ponendo tutti gli appassionati di basket. Hanno ceduto una stella, candidato fisso per l’MVP, che ha solo 25 anni e non ha nemmeno raggiunto il suo pieno potenziale. Dončić, secondo quanto riportato, non ha chiesto di essere ceduto e non voleva lasciare Dallas.
Quindi perché i Mavericks hanno spinto per la cessione? E, cosa ancora più importante, perché hanno avviato le trattative con una sola squadra? I Mavericks hanno infatti ammesso di aver parlato solo con i Lakers, una mossa inconcepibile e che il pubblico non perdonerà, visto che ci si sarebbe aspettato molto di più in cambio di un talento generazionale come Dončić.
Una scelta davvero incomprensibile questa di Dallas. La dirigenza dovrà spiegare bene questa decisione, che rischia di diventare il peggior scambio della storia recente della NBA, persino peggio dello scambio di Karl-Anthony Towns.
Anche se i Mavericks dovessero tornare in finale o addirittura vincere il titolo quest’anno, questa cessione potrebbe compromettere il futuro della franchigia. Davis, che ha sei anni in più di Dončić, si adatta perfettamente a fianco di Irving, con i centri a disposizione che gli permetteranno di giocare nella sua posizione preferita. La sua integrazione nel quintetto iniziale, quindi, non dovrebbe essere troppo difficile. Tuttavia, i Mavericks stanno già perdendo posizioni in classifica e rischiano di uscire dalla zona play-in se la situazione non migliora presto.
Per i Lakers, invece, l’immediato potrebbe essere più difficile, ma il futuro è decisamente più roseo. La squadra ha puntato su un Dončić che affiancherà un LeBron James di 40 anni. La convivenza tra i due potrebbe non essere facile, dato che entrambi sono giocatori che amano dominare con la palla in mano. In particolare, Dončić fatica a giocare in un ruolo diverso.
Un altro problema che si è presentato nelle ultime settimane riguarda la richiesta di Davis di avere un altro centro, visto che attualmente i Lakers sono senza una riserva adeguata per il suo ruolo. Ora, con Davis ceduto e senza un giocatore di grande valore che ritorni nell’affare (Kleber e Morris non sono certo giocatori che possono avere un impatto), i Lakers potrebbero trovarsi scoperti nella zona sotto canestro, e potrebbero subire nei rimbalzi, a meno che la situazione non venga risolta rapidamente. Le prossime mosse in questo senso saranno cruciali, e sarà interessante vedere come si svilupperà la stagione a Los Angeles.