Dopo un’estate segnata da una lunga impasse contrattuale, i Golden State Warriors e Jonathan Kuminga hanno finalmente trovato un accordo: il 22enne firmerà un contratto biennale da 48,5 milioni di dollari, con team option sulla seconda stagione.
Una struttura pensata per dare flessibilità ai Warriors – o a un’eventuale squadra che dovesse acquisirlo tramite trade – con la possibilità di rinegoziare un nuovo accordo già nell’estate 2026.
Contestualmente, Golden State ha anche siglato un contratto annuale con Seth Curry, che affiancherà suo fratello Stephen Curry e completerà un roster che, dopo settimane di attesa, è arrivato finalmente a quota 15 giocatori.
Il braccio di ferro tra Kuminga e il front office è durato per tutta l’estate. Golden State aveva messo sul tavolo varie opzioni (tre anni per 75 milioni con team option, tre anni per 54 milioni garantiti, due anni per 45 milioni), ma l’ala congolese chiedeva una player option o un salario più alto. Alla fine, la franchigia ha alzato la sua offerta a 48,5 milioni in due anni, una cifra superiore di circa 15 milioni rispetto alla qualifying offer che Kuminga avrebbe potuto firmare.
La scelta di accettare questa formula permetterà a Kuminga di avere un maggiore controllo sul proprio futuro: potrà decidere di rimanere o diventare free agent nel 2027, senza legarsi a lungo termine.
Il nuovo accordo porta l’impatto salariale dei Warriors a livelli record, con una pena per il superamento del salary cap stimata in oltre 80 milioni di dollari. Nonostante questo, la dirigenza ha preservato la possibilità di usare la mid-level exception da 5,7 milioni e completare il roster con contratti al minimo salariale, come già avvenuto con Gary Payton II e il veterano Al Horford.
Il nodo delle trade resta comunque sul tavolo: Sacramento e Phoenix avevano provato ad affondare il colpo con proposte da circa 90 milioni complessivi, ma Golden State non ha mai realmente considerato le loro offerte. Adesso l’idea è che il futuro di Kuminga possa comunque passare da una trade a partire da gennaio, quando sarà nuovamente scambiabile.
Il rendimento di Kuminga nei playoff 2025 è stato altalenante: praticamente fuori dalle rotazioni nella serie persa al primo turno contro Houston (solo 50 minuti in 7 partite), ma protagonista assoluto nelle semifinali di Conference contro Minnesota in assenza di Curry, dove ha viaggiato a 20,8 punti di media con il 54,3% dal campo.
In generale, i suoi numeri dimostrano come il suo impatto cresca in assenza delle stelle: con Curry in campo, viaggiava a 14,1 punti di media; senza di lui, salivano a 19,6 punti, con percentuali migliori.