Continua la telenovela tra i Golden State Warriors e Jonathan Kuminga. L’ala congolese, 22 anni, tramite il suo agente Aaron Turner ha fatto sapere che è pronta a firmare la qualifying offer da 8 milioni di dollari se la franchigia non migliorerà le proposte messe sul tavolo.
Il braccio di ferro continua: per Kuminga la questione è soprattutto di controllo e rispetto, mentre per i Warriors si tratta di non compromettere la flessibilità contrattuale. Una situazione che rischia di esplodere a pochi giorni dall’inizio della stagione.
Durante il podcast The Hoop Collective, l’agente Turner avrebbe dichiarato: “Vuole avere la possibilità di scegliere il suo futuro, quindi la QO è un’opzione reale”.
Golden State avrebbe già presentato tre differenti opzioni contrattuali:
3 anni, 75,2 milioni, con team option sulla terza stagione (48,3 milioni garantiti nei primi due anni);
2 anni, 45 milioni, con team option sul secondo anno;
3 anni, 54 milioni, senza opzioni.
Kuminga ha però rifiutato tutte le proposte: per firmare, chiede che la team option venga trasformata in player option.
I Warriors, dal canto loro, non hanno mai inserito una player option nelle offerte e hanno chiesto a Kuminga di rinunciare anche alla no-trade clause implicita che scatterebbe con il contratto one-plus-one (formula 1+1).
Per ora, la dirigenza non sembra intenzionata a cedere terreno, pur trovandosi a due settimane dal training camp con solo nove giocatori a roster.
Si attende che la “questione Kuminga” si sblocchi prima di procedere con le firme già previste di Al Horford, De’Anthony Melton e Gary Payton II.
Nel frattempo, Kuminga ha sondato le opzioni tramite sign-and-trade. Sacramento Kings (3 anni tra 63 e 66 milioni) e Phoenix Suns (4 anni tra 80 e 88 milioni) hanno mostrato l’interesse più concreto, ma non sono riuscite a convincere Golden State con contropartite adeguate.
L’eventuale ritorno ai Warriors lo vedrebbe in un ruolo da comprimario dietro a Jimmy Butler, Draymond Green e lo stesso Horford nel frontcourt.
Firmando la qualifying offer, Kuminga rinuncerebbe a oltre 40 milioni di dollari garantiti nei prossimi due anni, ma otterrebbe due vantaggi:
diventare free agent senza restrizioni nell’estate 2026;
mantenere una no-trade clause implicita, cioè il potere di veto su eventuali scambi.
Turner ha sottolineato che, anche se il mercato non avrà molte squadre con spazio salariale, “basteranno 5-6 franchigie interessate per garantire a JK un futuro da top wing under-25 più ricercato della free agency”.