I San Antonio Spurs blindano il proprio futuro. De’Aaron Fox ha firmato un rinnovo contrattuale al massimo salariale da 229 milioni di dollari per quattro anni, senza opzione giocatore sull’ultimo anno. La notizia è stata confermata da Rich Paul, CEO di Klutch Sports, l’agenzia che rappresenta il giocatore.
L’accordo legherà Fox agli Spurs fino alla stagione 2029-30, consolidando così il legame nato a febbraio, quando il giocatore era stato scambiato dai Sacramento Kings verso la franchigia texana in corrispondenza della trade deadline.
Fox e il suo entourage avevano espresso chiaramente il desiderio di approdare a San Antonio, destinazione che ha accontentato il giocatore sia dal punto di vista tecnico che da quello fiscale, considerando che in Texas non è prevista l’imposta sul reddito personale, a differenza della California. Un dettaglio non da poco per un rinnovo di questa portata.
Con questa firma, gli Spurs mettono un altro mattoncino fondamentale nel processo di ricostruzione attorno a Victor Wembanyama. La dirigenza ha voluto assicurarsi un playmaker già affermato da affiancare al francese, e la chimica tra i due – seppur testata in appena cinque partite – è già apparsa evidente dentro e fuori dal campo.
Il futuro del backcourt texano sembra ora in mani solidissime: Fox sarà affiancato dalle due giovani promesse Dylan Harper (scelto con la numero 2 all’ultimo Draft) e Stephon Castle, fresco vincitore del premio di Rookie dell’Anno 2025. Due prospetti ancora in fase di sviluppo, ma dalle potenzialità enormi, che potranno crescere sotto l’ala protettiva di un veterano che ha già dimostrato di saper guidare una squadra.
Arrivato a San Antonio a stagione in corso, Fox ha giocato 17 partite con la nuova maglia, viaggiando a 19.7 punti e 6.8 assist di media. La sua annata si è però conclusa in anticipo: lo scorso 18 marzo si è sottoposto a un intervento chirurgico per riparare un danno ai tendini del mignolo sinistro, infortunio che si portava dietro addirittura dal training camp di ottobre.
Considerando anche la prima parte di stagione con Sacramento, Fox ha chiuso l’anno con 23,5 punti, 6,3 assist e 4,8 rimbalzi di media in 62 partite, confermandosi ancora una volta tra le point guard più prolifiche della lega. Indimenticabile la sua prestazione da 60 punti contro i Timberwolves lo scorso 15 novembre – record di sempre per la franchigia dei Kings. Solo Nikola Jokic è riuscito a raggiungere quella soglia nella scorsa stagione.
Fox non è solo un realizzatore. Dal suo esordio in NBA nel 2017, è uno dei soli quattro giocatori ad aver superato quota 10.000 punti, 3.000 assist e 700 recuperi, insieme a nomi del calibro di James Harden, Russell Westbrook e Nikola Jokic. Inoltre, è uno dei soli due giocatori (insieme a Luka Doncic) ad aver mantenuto medie di almeno 20 punti, 5 assist e 1 recupero a partita nelle ultime sei stagioni.
Numeri che raccontano una carriera già solida ma ancora in piena evoluzione. E ora, con un contratto quinquennale in tasca e una franchigia costruita attorno a lui e Wembanyama, Fox potrà finalmente puntare al bersaglio grosso in un contesto competitivo, giovane e ambizioso.