Dopo oltre tre mesi di stop, Jaden Ivey ha finalmente ricevuto il via libera per riprendere le attività legate al basket. Lo ha annunciato la franchigia di Detroit giovedì, confermando che il giovane talento ha iniziato la prima fase del suo percorso di riatletizzazione. Un nuovo aggiornamento sulle sue condizioni è atteso tra due settimane.
Il rientro del prodotto di Purdue arriva in un momento cruciale: i Pistons, attualmente con un record di 43-36, si sono già assicurati un posto nei playoff per la prima volta dal 2019. Con tre gare ancora da giocare, occupano il sesto posto nella Eastern Conference e si preparano ad accogliere i Knicks in una sfida fondamentale per mantenere quella posizione.
Fino al suo stop, Ivey era stato uno dei protagonisti più sorprendenti della stagione NBA. Ha disputato 30 partite da titolare, viaggiando a 17.6 punti, 4.1 rimbalzi e 4 assist di media. Numeri che avevano messo a tacere anche i più scettici. La sua assenza si è fatta sentire, ma ora i tifosi possono tornare a sognare in grande.
Nel caso riuscisse a tornare prima dell’inizio dei playoff, previsto per il 19 aprile, coach J.B. Bickerstaff potrebbe reinserirlo nello starting five, con Ausar Thompson pronto a tornare al suo ruolo di sesto uomo.
La crescita di Ivey in questa stagione è stata evidente, al punto da far ricredere anche i suoi critici più severi. Pur essendo un playmaker classico, Ivey ha saputo integrarsi alla perfezione accanto a Cade Cunningham, la stella della squadra, esploso in sua assenza fino a conquistare la prima convocazione all’All Star Game.
Il potenziale ritorno di Ivey aggiungerebbe una dimensione offensiva fondamentale in vista dei playoff, dove il ritmo si abbassa e le difese si fanno più fisiche. In postseason, le squadre che arrivano lontano condividono spesso un tratto comune: più di un creatore di gioco in grado di generare punti e vantaggi dal palleggio.
Ecco perché il recupero del numero 23 potrebbe rivelarsi decisivo. Se Ivey tornerà al livello mostrato a inizio stagione, Detroit avrà una seconda opzione offensiva credibile, capace di togliere pressione a Cunningham e di dare a Bickerstaff nuove soluzioni tattiche per affrontare le serie playoff.