Perché Nikola Jokic non ha alcuna chance di vincere l’MVP nel 2025

Tra bookmaker e appassionati NBA c’è un punto su cui tutti sembrano concordare: Nikola Jokic è il grande favorito per il titolo di MVP della Regular Season 2024-2025. Sarebbe il suo quarto MVP in cinque anni, un traguardo che lo metterebbe sullo stesso piano di LeBron James. Eppure, non potremmo essere più in disaccordo.

Perché Nikola Jokic non vincerà il premio MVP 2025 (analisi)

Anzi, andiamo oltre: Jokic non ha alcuna possibilità di vincere quest’anno. Non si tratta nemmeno di un’affermazione audace, ma di una valutazione basata su tre motivi fondamentali.

1. La difesa conta

L’MVP è il giocatore più prezioso della lega, quello che ha il maggior impatto sia sulla propria squadra sia sui risultati complessivi. E il basket si gioca su due lati del campo, quindi un candidato MVP deve necessariamente incidere positivamente sia in attacco che in difesa.

Su quest’ultimo aspetto, Jokic lascia molto a desiderare. Nessuno discute il suo genio offensivo: probabilmente è il miglior centro passatore della storia. Ma la sua difesa è un problema enorme, soprattutto sotto canestro, dove si ottengono i tiri più efficienti del gioco.

I dati parlano chiaro: tra i giocatori che hanno disputato almeno 10 partite, Jokic è il secondo peggior difensore al ferro per percentuale di realizzazione concessa agli avversari. Peggio di lui solo Nikola Vucevic, e non è certo un complimento.

Ecco alcune percentuali dei principali difensori sotto canestro:

  • Giannis Antetokounmpo: 60%
  • Anthony Davis: 59,2%
  • Jarett Allen: 54,1%
  • Jaren Jackson Jr.: 52,9%
  • Victor Wembanyama: 45,4%
  • Chet Holmgren: 42,9%
  • Nikola Jokic: 69,5%

In altre parole, Jokic concede quasi 1,4 punti per possesso sotto canestro. Una difesa così debole rende praticamente impossibile che possa essere considerato l’MVP di questa stagione.

2. Il record della squadra

Un altro elemento fondamentale per vincere l’MVP è il rendimento complessivo della squadra. Storicamente, il premio viene assegnato a un giocatore il cui contributo porta il proprio team nelle prime tre posizioni della Conference di appartenenza.

A parte l’eccezione di Russell Westbrook nel 2017 (quando concluse una stagione storica con una tripla doppia di media), l’MVP non è mai stato assegnato a un giocatore di una squadra che non fosse almeno tra le prime tre.

Con squadre come Oklahoma City, Memphis, Houston e Dallas che si presentano nettamente più competitive quest’anno, sembra improbabile che i Denver Nuggets possano chiudere tra le prime quattro ad Ovest.

Anche se ci riuscissero, difficilmente supereranno le 50 vittorie, mentre giocatori come Shai Gilgeous-Alexander potrebbero portare i Thunder al primo posto con oltre 65 vittorie. La distanza è semplicemente troppo ampia.

3. Alternanza

L’MVP della NBA segue spesso una logica implicita: alternare i vincitori. È raro che un giocatore vinca più volte di fila, e spesso entra in gioco il fenomeno della “voter fatigue”.

Prendiamo l’esempio di LeBron James, considerato il miglior giocatore del decennio, ma vincitore del premio solo quattro volte. A un certo punto, i votanti sembrano orientarsi verso altri candidati, magari mai premiati prima, favorendo la narrativa dell’“underdog”.

Questo fenomeno pesa anche su Jokic. Dopo aver vinto il premio nel 2021 e nel 2022, è arrivato secondo nel 2023, nonostante fosse ancora il favorito. Ha poi riconquistato il titolo nel 2024, ma ogni vittoria alza ulteriormente l’asticella per una successiva candidatura.

Nel frattempo, giocatori come Shai Gilgeous-Alexander e Jayson Tatum, mai premiati, sono in piena ascesa e potrebbero beneficiare proprio di questo cambio di narrativa.

Conclusioni

Nonostante il consenso popolare e il favore dei bookmaker, l’analisi ci porta a concludere che Jokic non ha alcuna chance di vincere l’MVP quest’anno. Tra una difesa carente, un record di squadra poco competitivo e la tendenza ad alternare i vincitori, le probabilità sono contro di lui.

Il premio 2025 sarà probabilmente destinato a un nuovo volto, e Jokic dovrà accontentarsi di essere ricordato come uno dei grandi dominatori del decennio NBA, senza però raggiungere il livello di LeBron in termini di trofei individuali.