Giunti ormai ad agosto, è tempo di bilanci. Alcune franchigie hanno migliorato sensibilmente il proprio roster e possono sognare in grande, altre sono rimaste al palo. In questo articolo analizziamo le 5 squadre che si sono mosse meglio sul mercato.
Dopo le emozioni delle Finals NBA, culminate con il primo titolo nella storia degli Oklahoma City Thunder, e dopo un Draft ricco di sorprese, è arrivato il momento della free agency.
L’estate rappresenta da sempre la fase più dinamica del calendario NBA, dove non solo si firmano nuovi contratti, ma si mettono a segno scambi decisivi in vista della stagione che inizierà a ottobre.
La Eastern Conference si presenta aperta come non mai: tra gli infortuni che stanno falcidiando Indiana, Boston e Philadelphia e l’addio di Damian Lillard a Milwaukee, il nuovo General Manager Onsi Saleh ha deciso di cogliere l’attimo e approfittare del vuoto di potere a Est.
Gli Hawks hanno acquisito Kristaps Porzingis dai Celtics, aggiungendo centimetri e pericolosità nel frontcourt, e si sono assicurati uno dei free agent più ambiti dell’estate: Nickeil Alexander-Walker dai Timberwolves. Due innesti di valore assoluto.
Il vero colpo, però, potrebbe essere arrivato nella notte del Draft: Atlanta ha ceduto la propria scelta scendendo di dieci posizioni, ma in cambio ha ricevuto la miglior prima scelta 2026 tra Bucks e Pelicans.
Anche in caso di nuovo play-in, la possibilità concreta di pescare ancora in lotteria aggiungendola al nucleo che già include Zacharie Risacher potrebbe rivelarsi decisiva. Dopo un 40-42 lo scorso anno, con il roster al completo coach Quin Snyder può puntare a quota 50 vittorie.
Se l’Est è imprevedibile, a Ovest c’è una squadra che ha alzato sensibilmente l’asticella: gli Houston Rockets. E lo hanno fatto quasi esclusivamente con una sola, clamorosa, mossa: la trade per Kevin Durant.
KD, nonostante l’età (35 anni), è ancora uno dei migliori 15 giocatori della lega e l’anno scorso ha chiuso con numeri da All-NBA. I Rockets sono riusciti a prenderlo scaricando al contempo due contratti pesanti e poco produttivi come quelli di Dillon Brooks e Jalen Green. Una vittoria sotto ogni punto di vista.
Come se non bastasse, è arrivato anche Dorian Finney-Smith, perfetto profilo da “3&D” per affiancare le star. L’intelligenza cestistica dei nuovi arrivati rappresenta un upgrade significativo rispetto al passato. Se Durant resta in salute, Houston può legittimamente puntare alle Finals già quest’anno.
Nikola Jokic ha sfiorato un’altra impresa l’anno scorso, ma senza panchina e con Michael Porter Jr. fuori forma e fuori fase, i Nuggets non sono riusciti a completare la corsa. Finalmente, però, il contratto pesantissimo dell’ex Missouri è stato scaricato.
Denver lo ha ceduto ai Brooklyn Nets in cambio di Cameron Johnson, profilo più affidabile, solido in difesa e con un contratto decisamente più sostenibile. Il tutto è costato una prima scelta futura, ma il miglioramento immediato è netto. E la riduzione salariale ha dato ai Nuggets nuova flessibilità per intervenire ancora.
Così è arrivato anche Jonas Valanciunas da Sacramento, lungo esperto e fisico che colma una lacuna evidente: senza Jokic, la squadra crollava. Valanciunas offre finalmente un backup di livello. E non è finita: Denver ha riportato a casa Bruce Brown, elemento chiave nel titolo 2023, e ha aggiunto Tim Hardaway Jr., tiratore letale che beneficerà degli scarichi di Jokic. Se il serbo torna al livello MVP, i Nuggets sono da corsa per il titolo 2026.
I Clippers non sono una franchigia che ama ricostruire da zero. Non puntano al tanking, ma preferiscono restare competitivi. Anche con budget limitato, si sono mossi con astuzia. In estate hanno aggiunto Chris Paul, Brook Lopez e Bradley Beal, tre nomi pesanti, sfruttando al massimo le risorse a disposizione.
Nonostante l’età avanzata dei nuovi arrivati, i Clippers hanno pescato bene anche in profondità con l’arrivo di John Collins, che dovrebbe partire titolare. Come sempre, il destino della squadra ruota attorno a James Harden e Kawhi Leonard, ma considerando le limitazioni economiche, la dirigenza ha fatto un lavoro eccellente. Se Harden trascina il gruppo in regular season e Leonard è in salute nei playoff, i Clippers saranno un avversario temibile per chiunque.
I campioni in carica non potevano restare fuori da questa lista, anche se di fatto non hanno cambiato nulla. Tutti i giocatori con almeno 50 minuti nei playoff sono stati confermati e Sam Presti ha rinnovato le stelle con una gestione finanziaria magistrale.
Chet Holmgren ha firmato per appena il 25% del salary cap e il nuovo contratto di Jalen Williams non include una player option, garantendo ulteriore flessibilità a lungo termine. I Thunder sono pronti a riprovarci con lo stesso gruppo per almeno altri due anni, ma sono già strutturati per restare al vertice nei prossimi cinque.