Mancano appena otto settimane all’inizio della regular season e la Western Conference si preannuncia una vera giungla. Il talento abbonda praticamente in ogni squadra e l’obiettivo comune è arrivare ai playoff di aprile.
Sul piano individuale, l’Ovest pullula di campioni: MVP passati e presenti, futuri Hall of Famers, campioni recenti e leader statistici. Abbiamo stilato quindi la nostra Top 10 dei giocatori più forti della Western Conference per la stagione che sta per cominciare.
Negli ultimi 16 anni, 13 MVP di regular season sono arrivati da squadre dell’Ovest. Questo significa che restano fuori nomi pesantissimi come Devin Booker (Suns), Ja Morant (Grizzlies), James Harden (Clippers), Jalen Williams (Thunder) e persino LeBron James (Lakers).
Una scelta controversa, ma con i 41 anni che arriveranno a dicembre, crediamo che per la prima volta LeBron non farà parte di questa élite.
Forse il miglior giocatore del pianeta. Dal 2021 a oggi ha messo insieme una striscia storica: 3 MVP vinti, 2 secondi posti, un titolo NBA e numeri che lo proiettano tra i più grandi di sempre. Sta per compiere 30 anni ed è nel pieno della sua carriera: Denver è già tra le favorite per l’anello 2026, e il motivo principale si chiama Jokic.
MVP di regular season e Finals MVP in carica. Ha guidato OKC al primo titolo della sua storia, mostrando un controllo unico del ritmo di gioco. Ha vinto la classifica marcatori senza vivere di triple e, a soli 26 anni, non è ancora al massimo della sua maturità atletica. L’unico che può seriamente contendere a Jokic lo scettro di miglior giocatore NBA.
Il colpo di mercato della scorsa stagione: scambiato a febbraio da Dallas a Los Angeles in una trade blockbuster per Anthony Davis. A lungo criticato per la sua condizione fisica, lo sloveno ha risposto tornando in forma smagliante (anche con la nazionale all’Eurobasket) e ora punta a riportare i Lakers alle Finals. Se la motivazione resta questa, può regalare spettacolo come mai prima.
Pedina centrale dello scambio che ha portato Doncic ai Lakers, Davis si è subito inserito bene accanto a Irving e Klay Thompson. Ma come spesso accade, ha pagato dazio con un infortunio al debutto. Con Irving ancora in dubbio per l’intera stagione, tocca a lui guidare Dallas, affiancato dalla nuova stella Cooper Flagg, scelta n.1 al Draft 2025. Potenziale altissimo, ma la tenuta fisica resta l’incognita.
A 37 anni compiuti, resta un talento offensivo unico. Dopo l’addio forzato a Phoenix, ha scelto Houston come ultima grande occasione di titolo. Nonostante gli infortuni (compreso l’Achille rotto), KD continua a segnare da ogni posizione con una naturalezza che lo rende ancora oggi uno dei migliori dieci dell’Ovest.
Il miglior tiratore di sempre non ha bisogno di presentazioni. Anche a 37 anni continua a mantenere oltre il 40% dall’arco con volumi e difficoltà altissimi. Con Jimmy Butler al suo fianco, i Warriors puntano a rimanere protagonisti e a tornare in alto senza dover passare dal Play-In. Curry resta la stella assoluta di una franchigia che non vuole smettere di sognare.
Alla terza stagione NBA, è già pronto per entrare stabilmente tra i migliori del mondo. L’infortunio lo ha fermato sul più bello, ma i medici lo hanno dichiarato pienamente recuperato. In attacco segna a piacere, in difesa cambia le partite semplicemente con la sua presenza. È il volto del futuro NBA e può riportare gli Spurs ai playoff.
Atletismo devastante e talento naturale, ma deve ancora dimostrare di saper tradurre i numeri in vittorie da vero leader. Le due finali di Conference consecutive dei Wolves sono più merito del collettivo che suo, ma con l’addio di Towns e di Alexander-Walker, il peso sulle sue spalle sarà ancora maggiore. Se compie il salto di qualità mentale, il suo potenziale è illimitato.
Un enigma vivente. Quando non si inforuna, resta una macchina da canestri e un difensore d’élite. Ma il corpo lo tradisce troppo spesso. Il più grande “se” dell’ultimo decennio: Finals MVP con gli Spurs, titolo con Toronto, poi anni di stop and go con i Clippers. Anche se non è più quello di un tempo, il suo talento basta a tenerlo in questa lista.
La sorpresa della Top 10. Dopo anni di anonimato a Washington, esploso a Portland con coach Billups che lo ha reso il fulcro offensivo. Giocatore completo: sa rimbalzare, passare e attaccare il ferro, oltre a difendere con solidità. Ricorda un giovane LeBron per stile di gioco (non per atletismo). Se continua così, può diventare il nuovo volto dei Blazers e una stella della lega.
Insomma, una Top 10 che lascia fuori nomi pesantissimi, segno del livello incredibile della prossima Western Conference. Se c’è una certezza, è che la prossima stagione sarà ancora più spettacolare.