10 ex-rookie al secondo anno di NBA pronti a esplodere nella prossima stagione

In questo articolo vi presentiamo 10 ex-rookie (o “Sophomore Stars”, come li chiamano negli USA) da tenere d’occhio da ottobre in poi. Non si tratta necessariamente dei migliori, ma certamente di quelli che incuriosiscono di più per contesto tecnico-tattico e potenziale salto di qualità.

10 giocatori al secondo anno pronti ad esplodere in NBA

La classe del Draft 2024 era stata accolta con scetticismo e in effetti, almeno in parte, le aspettative erano basse — e in buona parte confermate. Pochi rookie hanno lasciato il segno al loro primo anno, ma sono comunque emersi spunti interessanti: diversi giovani hanno mostrato lampi di talento e il potenziale per una lunga carriera nella lega.

Stephon Castle, quarta scelta assoluta e vincitore del premio di Rookie of the Year, ha avuto un impatto immediato. Anche Matas Buzelis a Chicago ha dato segnali promettenti. Altri giocatori come Reed Sheppard — terza scelta assoluta — sono destinati ad avere un ruolo più importante nella stagione 2025/26.

In questo articolo analizziamo i 10 giocatori al secondo anno di NBA da tenere d’occhio. Da questa lista abbiamo escluso Zach Edey (Memphis), che salterà almeno metà stagione per un infortunio alla caviglia.

1. Nikola Topić (Oklahoma City Thunder)

Nikola Topic

Ha vinto il titolo NBA con i Thunder, ma la sua prima stagione non è mai davvero cominciata a causa della rottura del legamento crociato anteriore. Di fatto, sarà un rookie nella prossima annata. Eppure, la curiosità attorno a lui è altissima, specie dopo le ottime impressioni lasciate alla Summer League, dove ha distribuito più di 7 assist a partita in sole tre apparizioni.

La profondità del roster di OKC potrebbe limitarne l’utilizzo nei primi mesi, ma la sua visione di gioco è già da élite. Potrebbe ritagliarsi un ruolo da backup dietro Shai Gilgeous-Alexander, MVP in carica. Le prossime due stagioni saranno cruciali: o diventerà parte integrante del progetto Thunder, o finirà per essere un asset da scambiare.

2. Jared McCain (Philadelphia 76ers)

Jared Mccain

Lo scorso anno ha avuto un impatto immediato per via dei tanti infortuni a Philadelphia. In 23 partite ha viaggiato a oltre 15 punti di media in soli 25 minuti prima di farsi male al menisco. Nonostante il record negativo dei Sixers, ha mostrato una buona adattabilità al contesto NBA, specialmente al tiro da tre punti.

Il rientro da un infortunio e la coesistenza con Tyrese Maxey e la terza scelta assoluta VJ Edgecombe rappresentano le principali incognite. McCain sembra destinato a un ruolo da combo guard e dovrà dimostrare di poter essere parte fondamentale del futuro di Philly, anche se le dimensioni contenute del trio sul perimetro sollevano dubbi difensivi per il lungo termine.

3. Jaylen Wells (Memphis Grizzlies)

Jaylen Wells

Scelto con la 39ª chiamata, è stato probabilmente il miglior colpo del Draft 2024. Ha iniziato 74 partite, segnando oltre 10 punti di media e convincendo anche difensivamente, il tutto con un rispettabile 35% da tre.

La cessione di Desmond Bane libera un grosso volume offensivo che potrebbe proprio finire nelle mani di Wells. Memphis vuole scoprire se può trasformarsi da role player a titolare fisso: il potenziale c’è, e se dovesse migliorare in termini di efficienza, potrebbe esplodere definitivamente.

4. Kel’el Ware (Miami Heat)

Kel'el Ware

Il lungo scelto da Miami alla 15 ha stupito nella seconda metà della stagione, conquistandosi un posto da titolare. È il centro moderno per eccellenza: protegge il ferro, corre bene il campo e può segnare anche da fuori.

Coach Spoelstra ha recentemente chiesto più professionalità da parte sua, segnale che a livello mentale deve ancora crescere. In NCAA erano già emerse perplessità in tal senso. Ma Miami ha scommesso sul talento e crede di poterlo far diventare un centro titolare di livello NBA.

5. Alexandre Sarr (Washington Wizards)

Alexandre Sarr

Scelto con la numero 2, ha chiuso la stagione da All-Rookie Team con oltre 13 punti, 6,5 rimbalzi e 1,5 stoppate di media. Nonostante alcune lacune tecniche, è già un fattore difensivo e il suo potenziale resta altissimo.

Washington ha un’intera batteria di giovani, ma Sarr è il giocatore con il potenziale maggiore. Se riuscirà a migliorare la lettura del gioco e ad affinare il QI cestistico, potremmo trovarci di fronte a un lungo moderno in grado di difendere tutte le posizioni. La sua evoluzione sarà una delle storie più interessanti della prossima stagione.

6. Donovan Clingan (Portland Trail Blazers)

Donovan Clingan

Il miglior stoppatore tra i rookie (1,6 a partita), ha chiuso con quasi 8 rimbalzi e 6,5 punti in 19 minuti di media. Ha dato un contributo solido da rim protector e Portland sembra avergli aperto la strada.

Con Ayton fuori dai giochi e Robert Williams III in scadenza e sul mercato, Clingan dovrebbe prendersi la maggior parte dei minuti nel ruolo di centro. Il nodo resta la condizione fisica: dovrà migliorare sotto questo aspetto per reggere il peso di un ruolo da titolare.

7. Matas Buzelis (Chicago Bulls)

Matas Buzelis

Ha brillato nella seconda metà della stagione, partendo in quintetto nelle ultime 31 partite e chiudendo con oltre 13 punti e il 47% dal campo. È entrato nell’All-Rookie Second Team ed è ora al centro del progetto Bulls.

Un tempo considerato papabile prima scelta assoluta, ha il potenziale per diventare una stella. Con Chicago bloccata nel limbo del play-in da tre anni, la sua esplosione potrebbe essere l’unico modo per svoltare.

8. Zaccharie Risacher (Atlanta Hawks)

Zaccharie Risacher

Non era la scelta numero 1 “ideale”, ma ha ampiamente giustificato la chiamata di Atlanta. Ha iniziato 73 partite, tirando con il 46% dal campo e il 35% da tre, contribuendo in modo concreto a una squadra da playoff a soli 19 anni.

I rinforzi estivi (Porzingis, Alexander-Walker e una possibile futura scelta alta) danno ad Atlanta la chance di crescere ancora. Risacher è il tipo di giocatore che si adatta a qualsiasi sistema, grazie alla sua combinazione di lunghezza, difesa e tiro.

9. Stephon Castle (San Antonio Spurs)

Stephon Castle

Rookie of the Year nel 2025, ha segnato quasi 15 punti a gara con 4 assist, ma con percentuali rivedibili (42.8% dal campo, 25.8% da tre). Dopo l’All-Star break ha fatto vedere i suoi progressi, anche grazie alla fiducia concessa da coach Popovich.

L’arrivo di De’Aaron Fox lo costringerà a ridurre il volume di gioco palla in mano, e la presenza della seconda scelta Harper crea ulteriore competizione. Ma se saprà adattarsi, il trio Fox–Castle–Harper potrebbe diventare uno dei backcourt più intriganti della lega.

10. Reed Sheppard (Houston Rockets)

Reed Sheppard

Molto hype all’ingresso nella lega, ma una stagione deludente: 12 minuti di media in 51 partite. Tuttavia, ha segnato 49 punti in G-League in una singola gara, attirando l’attenzione dello staff Rockets.

La partenza di Jalen Green apre minuti preziosi nel backcourt, e Sheppard dovrebbe essere la prima riserva dietro Amen Thompson e Fred VanVleet. I Rockets hanno bisogno che esploda, specie per equilibrare il quintetto con tiratori puri. La difesa sarà la chiave per guadagnarsi minuti con Udoka, ma il contesto è perfetto per fare il salto.

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