Quella dei Miami Heat sembra proprio l’ennesima stagione regolare: appena sopra il 50% di vittorie e in piena lotta per i posti bassi nei playoff della Eastern Conference. Questa volta, però, sembra che il vecchio trucco di attaccare la spina all’avvicinarsi dei playoff non stia funzionando.
Jimmy Butler, miglior giocatore e leader della squadra, ha chiesto di essere ceduto e ha deciso di non seguire la squadra in questa trasferta a Houston. Riusciranno gli Heat a sorprendere i Rockets? La risposta la avremo lunedì mattina, quando le due squadre si affronteranno in Texas.
Houston Rockets: VanVleet, Green, Thompson, Smith Jr., Sengun.
Miami Heat: Herro, Robinson, Jaquez Jr., Highsmith, Adebayo.
Dopo la sconfitta contro Oklahoma, i Rockets erano tornati a vincere, ma due giorni fa hanno subito una battuta d’arresto dolorosa. Nonostante fossero avanti di 15 punti nell’ultimo quarto contro Minnesota, non sono riusciti a chiudere la partita e anzi hanno finito col perdere di 1 punto in casa.
Houston, tuttavia, ha mostrato maturità per tutta la stagione e non dovrebbe farsi abbattere da una sconfitta del genere. Contro Miami, anche senza Brooks e Eason, i Rockets restano una squadra profonda con una panchina di qualità. Inoltre, hanno una motivazione importante: tenere il passo con Memphis nella Southwest Division.
Vincere la division garantirebbe probabilmente il secondo posto nei playoff della Western Conference, un obiettivo che questa giovane squadra punta con decisione.
Per decenni, i Miami Heat sono stati un’organizzazione famosa per la disciplina e il controllo, guidata da Pat Riley e coach Spoelstra. In un campionato dominato dalle superstar, la filosofia dei Heat è sempre andata nella direzione opposta: i giocatori si adattano alla squadra e non il contrario. Questo approccio, quando accettato dai giocatori, ha portato Miami a risultati sorprendenti, come le due finali NBA raggiunte negli ultimi cinque anni nonostante roster mediocri sulla carta.
Tuttavia, sembra che adesso la “Heat Culture” stia vivendo una fase di declino. Jimmy Butler, uno dei simboli di queste profonde cavalcate nei playoff, sta mettendo il proprio ego davanti alla squadra. Alla soglia dei 35 anni, Butler ha chiesto un rinnovo multimilionaria fino ai 38 anni, ma Miami ha rifiutato. La reazione di Butler? Una richiesta di cessione e la decisione di non giocare fino a quando non verrà accontentato.
Adesso, gli Heat devono trovare il modo di andare avanti senza il loro miglior giocatore e leader. Dopo la pesante sconfitta contro Atlanta ieri sera, ora si trovano ad affrontare un’altra partita impegnativa, dall’altra parte del paese e in back-to-back. Riusciranno a ribaltare i pronostici?
Entrambe le squadre cercano un pronto riscatto, ma solo una tornerà a casa con la vittoria. I Rockets, riposati e profondi, sembrano decisamente favoriti contro un Miami stanco, senza Butler e in difficoltà offensiva.
Houston è una squadra giovane, atletica e aggressiva, caratteristiche che gli Heat potrebbero soffrire in questo momento. La difesa dei Rockets, tra le migliori della lega, potrebbe ulteriormente complicare la serata per gli ospiti.
Tutti gli indizi puntano verso una vittoria convincente dei padroni di casa.
Al momento, i Rockets sono nettamente superiori agli Heat. Dopo la delusione contro Minnesota, saranno motivati a convincere il proprio pubblico con una vittoria netta. Miami, in back-to-back e senza il suo miglior giocatore, avrà difficoltà a tenere il ritmo.
Dopo il blackout contro Minnesota, i Rockets cercheranno di partire forte contro Miami. Ci aspettiamo un primo tempo dominato da Houston, con un vantaggio netto già all’intervallo.
Gli Heat, reduci da un viaggio stancante e una partita ieri sera, affrontano una delle migliori difese della lega. Se la gara si mette male, coach Spoelstra potrebbe concedere riposo ai titolari nell’ultimo quarto, aumentando le possibilità di un punteggio basso per Miami.