New Orleans: rottura del tendine d’Achille per Dejounte Murray

Brutta tegola per i New Orleans Pelicans: Dejounte Murray ha subito un infortunio che pone fine alla sua stagione nella sconfitta di misura contro i campioni in carica, i Boston Celtics. Il playmaker dei Pelicans si è fatto male nel tentativo di un tiro in penetrazione, cadendo a terra e afferrandosi subito la zona del piede destro. Ha provato a tornare in panchina zoppicando, ma dopo pochi minuti è arrivata la conferma: fuori per il resto della partita e, purtroppo, per il resto della stagione.

Infortunio per Dejounte Murray dei New Orleans Pelicans

Murray aveva già saltato 17 partite in questa regular season a causa di una frattura alla mano, ma quando era stato a disposizione aveva sempre fatto la differenza per New Orleans. Viaggiava a una media di 17,9 punti, 7,6 assist e 2,1 recuperi a partita, guidando la squadra nelle ultime due categorie.

Inoltre, veniva da quattro partite consecutive con almeno 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist, eguagliando la sua miglior striscia in carriera e stabilendo un record per un giocatore dei Pelicans dal 2022 (quando ci riuscì Brandon Ingram). Con lui in campo, New Orleans segnava in media 114 punti a partita (13º miglior attacco NBA), ma senza di lui la statistica crolla a 103, il peggior dato della lega.

Pelicans e infortuni: quando finirà la maledizione?

Nuova stagione, nuova valanga di infortuni per New Orleans. Ogni anno la squadra parte con grandi ambizioni grazie a un roster ricco di talento, ma alla fine si ritrova sempre a fare i conti con assenze pesanti. Anche in questa stagione, oltre a Murray, hanno già saltato almeno una dozzina di partite McCollum, Alvarado, Jones, Ingram, Murphy III e ovviamente Zion Williamson.

Zion, in particolare, è il simbolo di questo calvario. Scelto con la prima chiamata assoluta al Draft, è un talento generazionale ma sembra non avere la giusta mentalità per imporsi ai massimi livelli. Con il suo contratto max garantito, New Orleans ha investito su di lui, ma finora il rendimento è stato ben lontano dalle aspettative. La dirigenza dovrà prendere decisioni difficili in estate, se non addirittura prima della trade deadline.

Un’opportunità mascherata?

Nel bene e nel male, il destino delle squadre NBA dipende sempre dalle scelte del management e dalla visione della proprietà. Il sistema della lega premia chi si piazza molto in alto o in basso, mentre le squadre che rimangono a centro classifica sono tendenzialmente più penalizzate.

Con un inizio di stagione difficile e una lunga lista di infortuni, sarebbe stato logico per i Pelicans scegliere la strada del ‘tanking’, cercando di garantirsi una scelta alta al prossimo Draft. Eppure, nelle ultime settimane la dirigenza sembrava intenzionata a puntare ancora sui Playoff, vincendo alcune partite che potrebbero compromettere le possibilità di ottenere un giovane talento in estate.

L’infortunio di Murray potrebbe cambiare le carte in tavola e obbligare la squadra a una scelta più strategica. Forse, questo stop forzato suonerà come un campanello d’allarme per la dirigenza, che si convincerà a fare la cosa giusta: costruire per il futuro invece di inseguire un obiettivo che, con questa situazione, sembra sempre più lontano.